Il sostegno può essere indicato nei casi in cui una persona che normalmente disponeva di buone risorse e di un buon funzionamento psichico si trovi a dover affrontare una difficoltà più o meno temporanea, connessa ad esempio ad una crisi adattiva o evolutiva. Può esserci una crisi legata ad un evento traumatico, quale un lutto o una separazione coniugale, oppure anche una crisi legata ad un evento positivo, che però porta con sé un insieme di vissuti difficili da gestire, come ad esempio un’importante promozione sul lavoro che, sebbene desiderata, attiva vissuti ambivalenti ed espone a responsabilità che rischiano di andare oltre al limite che normalmente risultava tollerabile per il soggetto. Possono esserci anche delle crisi evolutive legata ai normali processi di vita che ognuno di noi deve affrontare: ad esempio le crisi evolutive legate all’adolescenza, alla menopausa, all’uscita dal mondo del lavoro con l’arrivo dell’età della pensione, o al matrimonio, al diventare genitori, al passaggio delle cosiddette “età cerniera”; sono tutti esempi di crisi fisiologiche, a volte attese e desiderate, a volte temute, che rientrano nel normale processo di vita e di sviluppo. Sono crisi che possono decorrere senza difficoltà, ma che in altre occasioni, per un concorrere di altri numerosi fattori (ad esempio una precedente fragilità che si riattiva) necessitano di un sostegno per potersi svolgere in modo più fluido e positivo.
All’estremo opposto, il sostegno può essere inoltre indicato per le persone che non hanno una sufficiente strutturazione della personalità, individui con una fragilità dell’Io e dell’esame di realtà, per cui gli interventi interpretativi tipici della psicoterapia sarebbero troppo complessi, mentre risulterebbero sicuramente più efficaci degli interventi di supporto all’esame di realtà, di incoraggiamento e di sostegno all’Io.
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