I motivi che portano all’ansia sono abbastanza vari e si possono manifestare prima, durante o dopo la seduta del dentista. Principalmente l’ansia dal dentista è collegata alle precedenti esperienze negative vissute dal paziente in uno studio odontoiatrico: può essere dovuta a cure dentali mal riuscite, ma quasi sempre al dolore provato durante i trattamenti.
Come si tratta l’ansia dal dentista?
L’ansia e le sue manifestazioni più patologiche (fobie) possono essere trattate con le tecniche di ansiolisi:
- Terapia comportamentale: empatia del dentista, supporto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta, ecc.
- Terapia enterale: compresse, gocce, supposte, ecc.
- Terapia inalatoria: protossido d’azoto.
- Terapia endovenosa: che può eseguire anche il dentista nello studio odontoiatrico (odontoiatra sedazionista), ma solo con un farmaco, una benzodiazepina, il diazepam (conosciuto anche come valium).
Aggiungo che prima di tutto l’odontoiatra deve misurare l’ansia del paziente usando vari metodi (MDAS, VAS-A, ecc.) e calibrare le varie modalità di ansiolisi.
Le tecniche di ansiolisi appena descritte creano una sedazione cosciente: il paziente, quindi, resta sveglio e vigile durante le cure dentistiche.
L’ansia è un’emozione scomoda e purtroppo non tutte le emozioni sono facilmente gestibili.
Se le tecniche ansiolitiche non funzionano, resta soltanto un’alternativa per offrire cure dentali ai pazienti che provano ansia e paura dal dentista: addormentare il paziente (sedazione profonda da eseguire in struttura adeguata con personale adeguato)
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