Che cos'è il long Covid
Sono strascichi, conseguenze tangibili o meno percepibili sullo stato di salute o sullo stato mentale. In particolare, proprio in relazione a questa crisi globale del benessere mentale, alcuni scienziati hanno coniato anche il termine Pandemic Fatigue, una sorta di spossatezza in cui finiamo involontariamente, dove speranza e stimoli sono schiacciati dal peso dell'oggi, spesso insostenibile.
Secondo una ricerca dell'American Psychologycal Association gli stati di ansia, depressione, ipocondria e persino psicosi dilagano. E non finiscono al chiudersi del ciclo infettivo: al tampone negativo di uscita quarantena non sempre corrisponde la fine dello status di malessere.
Quali sono dunque i sintomi del long Covid sul piano psicologico che possiamo imparare a riconoscere? Gli esperti dicono che ansia, tristezza, cattivo umore, stati depressivi persistenti sono appunto alcune delle conseguenze che il virus lascia dietro di sé. Un malessere che ovviamente tocca tutte le corde della quotidianità, dalle relazioni al lavoro e che si acuisce se a questi si aggiungo sintomi fisici più o meno pressanti.
L'impatto psicologico è dunque fortissimo, ormai innegabile. E se è vero che ogni persona è diversa e dunque non è configurabile una "terapia di gruppo", univoca ed efficace, per uscire da questa ondata, è bene ribadire che chi non ha gli strumenti per rimettere insieme i cocci di questa esplosione può ritrovare grandi benefici nel chiedere aiuto a professionisti.
Per questo, iniziative come quella dello psicologo di base che tante regioni italiane stanno cercando di istituire come figura mutuabile diventano di fondamentale importanza per rispondere alla crisi e per provare a reagire agli effetti del long Covid sul piano psicologico.
E per sostenere chi, impantanato in un trauma che è diventato un loop, non ha la forza di rialzarsi ma ha bisogno e voglia di farlo.
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