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Alcuni passi utili per uscire da una relazione tossica



 Secondo un'autrice americana (Amber Ault), ho indicato alcuni passaggi  importanti per arrivare a chiudere definitivamente una relazione tossica e violenta.

  1. Prima di iniziare qualsiasi percorso di guarigione da una relazione disfunzionale occorre AMMETTERE DI AVERE UN PROBLEMA: cioè ammettere che la relazione che si sta vivendo – sebbene sia con la persona che tanto si era desiderata – è una relazione disfunzionale che fa soffrire e mortifica. Se non ci si rende chiaramente conto di questa realtà, qualsiasi altro passaggio rischia di essere vano se non controproducente.  Occorre inoltre affrontare e conoscere le possibili motivazioni psicologiche che hanno portato a vivere una relazione divenuta tossica o pericolosa: ad esempio la tendenza a dipendere dall'altro, una scarsa autostima, la ricerca continua di approvazione, senso di inadeguatezza, bisogno di riempire un vuoto emotivo profondo, tendenza ad annullarsi nella relazione ecc.
  2. Il passo successivo consiste nella CONTEMPLAZIONE. In questa fase è importante osservare attentamente la situazione e non solamente pensare a come risolverla. Nelle relazioni tossiche, pensare ad una soluzione diventa estremamente difficile per la presenza di fattori psicologici diversi da quelli presenti nelle relazioni sane, presenza di dipendenza dal partner o altre dipendenze e mille altre difficoltà che, se affrontate solo con il pensare razionale e logico, portano sempre alla stessa conclusione: la sensazione di trovarsi n un labirinto da cui sembra impossibile uscire.  La CONTEMPLAZIONE è invece un’attitudine diversa, più calma e profonda, che prevede di portare l’attenzione verso l’interno alle proprie sensazioni corporee, al proprio stato emotivo, all’osservazione delle situazioni che provocano sempre le stesse reazioni automatiche nella coppia. La contemplazione va al di là del semplice pensare e ricorre alla conoscenza e alla saggezza del corpo, dell’esperienza, al senso di connessione con l’universo, per poterci muovere nella direzione migliore. Aiuta a comprendere con chiarezza crescente i propri valori, a distinguere ciò di cui si ha davvero bisogno da ciò che è tossico e dannoso e che ci allontana dai nostri valori e dalla nostra integrità. La contemplazione aiuta a ridurre l’ambiguità e la confusione tipiche delle relazioni disfunzionali, aiutandoci a trovare la strada giusta con coraggio, impegno e grazia.
  3. Il terzo passo prevede la PREPARAZIONE E ORGANIZZAZIONE. In questa fase occorre sviluppare una sorta di “piano d’azione” per chiudere la relazione. Quando ci si trova in una relazione tossica le energie sono talmente basse e compromesse da trovare difficile persino organizzare il fine settimana… ma è molto importante pensare ai passaggi necessari che si dovranno affrontare per chiudere la relazione. Un’attenzione particolare va posta a quelle relazioni in cui è presente violenza fisica: in questo caso, prevedere le mosse del partner e le sue reazioni è fondamentale per agire in sicurezza. Prepararsi dunque significa considerare tutte le possibili difficoltà da affrontare e i modi per farvi fronte: iniziare a contattare i professionisti che potranno essere di aiuto come avvocati, consulenti finanziari, assistenti sociali e psicologi ed eventualmente avvisare le forze dell’ordine se si teme una reazione violenta dal partner. Occorre trovare una collocazione per sé ed eventuali figli o animali da compagnia che fanno parte della famiglia (spesso gli uomini violenti attaccano gli animali di casa ed è bene dunque pensare a mettere in salvo anche loro). Bisogna riflettere sulle proprie priorità per avere chiare le cose che si devono mantenere da quelle alle quali si può rinunciare: il lavoro, la macchina o la casa, finire gli studi, proteggere i figli e gli animali, avere cura della salute se si stanno assumendo terapie farmacologiche importanti (diabete, chemioterapia, malattie degenerative…) ecc. Successivamente, bisogna immaginare tutti gli scenari possibili - compreso il peggiore - che potrebbero verificarsi alla vostra decisione di chiudere la relazione definitivamente: violenza fisica, controllo e sottrazione del denaro, distruzione di beni comuni, minacce e stalking, coinvolgimento di terze persone, scenate in pubblico, tentativi di suicidio o minaccia di farsi del male o farne ad altri, ecc. Immaginare questi scenari vi deve servire per trovare -subito dopo – una modalità per farvi fronte, in modo tale che se dovessero verificarsi o se doveste temerne la comparsa, abbiate già pronta una soluzione per affrontarli.
  4. AZIONE. A questo punto si tratta di mettere in pratica ciò che si è preparato e chiudere la relazione. È molto importante a quanto punto che si desideri davvero chiudere il rapporto, avendo considerato i pro e i contro e tutte le resistenze psicologiche presenti. L’autrice americana Amber Ault suggerisce le seguenti domande:

·        “Sono davvero pronta?”, “Se il mio ex torna piangendo e disperandosi, facendo promesse di cambiare e affermando il suo amore per me, riuscirò a restare ferma nella mia decisione?”

·        In caso di relazione basata su cicli di rottura/riappacificazione, chiedersi se si è fatto il possibile per prevenire ricadute e far sì che stavolta la decisione di chiudere sia definitiva: “ho previsto come fare per evitare la tentazione di tornare sui miei passi?”. “ho previsto tutto il necessario per la sicurezza mia, di eventuali figli, altri familiari e animali di casa?”

·        “Sono in grado di restare in contatto con le persone importanti anche se mi rompe il cellulare? O distrugge il mio computer?”, “Ho previsto i comportamenti più pericolosi che il partner può agire?”

 

A volte è possibile comunicare la decisione al partner, a volte è invece necessario semplicemente andarsene quando è assente, per evitare violenza o scenate pericolose. Nelle relazioni sentimentali sane è preferibile e rispettoso comunicare faccia a faccia la decisione di chiudere la relazione. Ma nelle relazioni tossiche, per evitare aggressioni o comportamenti pericolosi, è meglio scegliere altre vie: telefono, email, lettera o faccia a faccia in un luogo sicuro in mezzo ad altra gente.


(fonte WEB)

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