L’anestesia emotiva si manifesta in quelle persone che appaiono, fredde, glaciali e che apparentemente sembrano non provare emozioni. In genere sono persone definite apatiche e distaccate, in realtà provano anche loro emozioni, ma le “sentono” in situazioni particolari.
Le emozioni fin dalla notte dei tempi sono state percepite dall’uomo della strada come un pericolo in quanto percepite come minacce sul piano della performance. Per questo motivo spesso le persone che presentano un’anestesia emotiva vengono ammirate, perché questo aspetto permette loro di affrontare situazioni, spesso emotivamente coinvolgenti, rimanendo lucide e distaccate. Mi riferisco ad esempio a situazioni di public speaking, di decision making, di elaborazione e valutazione di problemi.
Purtroppo però c’è l’altro lato della medaglia, ovvero, queste persone, all’interno delle relazioni, rischiano di risultare fortemente inadeguate. Accade infatti che si ritrovano ad investire poco sul piano affettivo-emotivo generando squilibri all’interno della coppia.
Al contrario capita che nella prima fase del rapporto, ovvero dell’innamoramento, chi presenta un’anestesia emotiva riesca ad investire più del dovuto del proprio “budget emotivo”, risultando fortemente coinvolto.
Finita la prima fase, l’anestetizzato emotivo tende ad allentare di molto la presa, finendo per disinvestire dalla relazione e risultandone distaccato. Per poi arrivare alla crisi, dove spesso, per paura dell’abbandono, l’anestetizzato si riattiva. Spesso queste persone, proprio per le forti emozioni che provano, sono solite saltare da una storia all’altra.
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