OSSERVANDO I BAMBINI

Il disegno della figura umana

Il disegno della figura umana è un test proiettivo in cui il bambino rappresenta inconsciamente se stesso. Nel 1949 Korine Machover pose le basi per una valutazione psicodinamica del disegno della figura umana che, da allora, divenne un test proiettivo di personalità.
L’immagine corporea, in cui confluiscono l’Io fisico e l’Io psichico, si trova quindi in intima relazione con gli impulsi, le ansie, i conflitti e le compensazioni di colui che disegna, e risulta dalla interazione tra le forze interne o biopsichiche e quelle esterne o ambientali.

Il disegno di “una persona” presenta tre aspetti proiettivi fondamentali:
  • può essere la rappresentazione che il bambino fa di se stesso, il suo autoritratto
  • può essere la proiezione del suo ideale dell’Io, cioè dei bisogni e desideri compensatori ( per esempio un bambino fragile può disegnare un atleta muscoloso, agile)
  • può essere la rappresentazione di una figura significativa per il bambino stesso.
Durante lo sviluppo, inoltre, l’essere umano associa emozioni diverse a determinati organi del proprio corpo, che ne diventa la sede. In base alla cultura occidentale, possiamo dividere il nostro corpo e quindi la persona disegnata in più zone generali di influenza:
  • testa: zona del pensiero, della fantasia e della vita mentale
  • collo: zona del rapporto tra vita istintiva e controllo razionale
  • tronco: zona dell’affettività, dell’istintualità, delle problematiche sessuali e aggressive
  • gambe: zona del contatto con la realtà concreta
  • braccia e mani: zona di contatto con l’ambiente sociale.

Ogni accentuazione di una qualunque zona del corpo indica “un bisogno di…..”, è dunque compensazione. Inoltre nell’interpretare il disegno bisogna sempre tener conto del sesso, età, livello di sviluppo, provenienza culturale, razza, etc.. perché bambini che vivono in culture diverse possono essere indotti a sottolineare un elemento grafico, della persona disegnata, in base ai vissuti normali in quel contesto, che sono dunque diversi da interpretazioni date in altri contesti.
Il metodo della Machover consiste nell’invitare il soggetto (bambino o adulto) a disegnare una figura umana, (o una persona).
Quando il disegno è terminato, si chiede al paziente di disegnare su un foglio uguale al primo una figura umana ( o una persona ) di sesso diverso da quello di prima.
Il confronto tra le due figure ci dice come il soggetto rappresenta il se stesso immediato e poi il se stesso socializzato; i due disegni relativi ai due sessi sono inoltre una fonte utile di dati sugli atteggiamenti del bambino o dell’adulto verso la propria sessualità.

Al momento della consegna possono scattare meccanismi di rifiuto.
Il soggetto può dirsi incapace di disegnare, presentare un disegno realizzato a metà o con la sola testa, ad es.. In questi casi si rassicura il soggetto dicendo che a noi non interessa l’aspetto estetico del disegno o l’abilità nel farlo, ma solo il suo significato. A tutte le domande che ci farà durante l’esecuzione, si risponde in modo generico, come : “fa come vuoi, come ti piace, come ti sembra più opportuno, etc….”.
Così come per il reattivo dell’albero, della casa e della famiglia, anche in questo test è importante osservare, oltre ai particolari, anche la dimensione del disegno, la disposizione del foglio, le proporzioni (rapporto testa, tronco e arti), il tratto grafico ed i colori utilizzati.
SIMBOLISMO DEGLI ORGANI
La Machover ha centrato il suo lavoro sul tentativo di rilevare il significato simbolico dei diversi organi del corpo, attribuendo importanza agli aspetti grafici strutturali e formali.
TESTA – rappresenta il nucleo cosciente della persona, il suo Io razionale che controlla impulsi, istinti e gestisce le relazioni sociali. I bambini piccoli tendono ad accentuarne le dimensioni, però:
  • Testa esageratamente grande = Io debole, che viene compensato con un’attività di fantasia spesso carica eccessivamente e quindi ansiosa, adattamento sociale inadeguato, grossi sensi di inferiorità.
  • Testa molto piccola = è rara nei bambini e frequente negli adulti ossessivi, preoccupati di pensieri angosciosi che tentano di reprimere con forza.
FACCIA – è il centro delle relazioni, del contatto emotivo e sensoriale con la realtà sociale.
  • Tratti facciali omessi = ritiro ostile, offeso da una realtà sociale in cui il soggetto non riesce ad inserirsi, isolamento e rifiuto di partecipazione sociale
  • Tratti facciali curati eccessivamente = se c’è aggiunta anche di dettagli accentuati, c’è percezione negativa di se stessi, autostima scarsa e poca fiducia in sé, bisogno di essere più presente nelle relazioni sociali, di simulare, di fingere di essere ciò che non si è. Vediamo meglio i singoli tratti facciali:
BOCCA – è sede di impulsi erotico-orali ed aggressivo-orali. Per cui se la bocca è omessa o disegnata con una linea breve, semplice, con labbra serrate, è segno di repressione dell’aggressività orale o di desideri erotici che suscitano sensi di colpa e bisogno di autopunizione. Se la linea è curva rivolta verso l’alto, indica invece desiderio di essere approvato e gratificato.
DENTI – hanno significato aggressivo e possono indicare in chi li disegna una certa carenza intellettiva da verificare mediante il confronto con altri dati.
BARBA E CAPELLI – sono indizio di forza, esuberanza, creatività, fascino. Possono essere riferiti anche alla sessualità ed al desiderio, specie in un adulto insicuro e indeciso, di apparire socialmente energico, dotato di iniziativa e capace di assumersi responsabilità.
OCCHI – sono di solito i primi ad essere disegnati dai bambini nel cerchio della testa. Sono gli organi della luce, del contatto intimo con il mondo esterno. Può così essere manifestato ciò che l’Io più profondo vorrebbe nascondere. Motivo per cui i paranoici disegnano occhi grandi. O per cui un bambino sorvegliato, criticato, disegna occhi grandi, minacciosi, con aspetto terrifico. Gli occhi vuoti senza pupilla o appena accennata significano immaturità emotiva, dipendenza, egocentrismo. Gli occhi chiusi sono disegnati da soggetti narcisistici, chiusi nel proprio mondo, centrati sul proprio Io; gli occhi piccoli, magari con un solo puntino, sono disegnati dai bambini che non vogliono vedere, che vogliono aprirsi il meno possibile alla realtà. Le ciglia hanno un significato di attrattiva sociale.
NASO – in alcuni disegni infantili ha la forma del pene, in quanto è un organo fallico e come tale evidenzia problemi e preoccupazioni di natura sessuale (specie se è eccessivamente grande). La sola presenza delle narici indica aggressività accentuata, così come quando sono sottolineate.
COLLO – ha significati diversi:
  • È tralasciato = nei disegni di bambini con meno di 8 anni.
  • È presente= nei bambini di meno di 8 anni che però padroneggiano i propri impulsi e controllano le azioni con sicurezza sufficiente. Dopo 9 anni dovrebbe essere disegnato dai bambini, perché se viene omesso è segno di immaturità, regressione, scarso controllo razionale degli impulsi.
  • Collo lungo = e sottile, è indizio di rigidità, specie in soggetti con difficoltà nella gestione dei propri impulsi
  • Collo corto = è presente nei disegni di bambini impulsivi, di umore nero.
BRACCIA – così come le mani, sono strumenti di esplorazione dell’ambiente, di contatto con il mondo. Simboleggiano quindi la realizzazione evolutiva dell’Io, facilitata od ostacolata dall’adattamento o dagli adattamenti sociali resi possibili dalle relazioni interpersonali positive o negative.
  • Braccia assenti = se in bambini con più di 6 anni, indicano ritrazione del soggetto da ambiente frustrante, timidezza, passività, immaturità. Sono rare in bambini di circa 10 anni e più
  • Braccia lunghe = sentimenti di efficienza, di capacità, di aggressività nel contatto con l’ambiente, che non spaventa, ma stimola l’ambizione, il desiderio di acquisire meriti, di contattare gli altri
  • Braccia corte = esprimono carenza di energia nella lotta contro le difficoltà, riservatezza eccessiva, scarsa autostima, ripiego in se stesso e paura del confronto. Può trattarsi di un bambino che cerca di comportarsi bene per le pressioni educative
  • Braccia fissate al corpo = segno di rigidità, passività.
  • Braccia molto estese e incrociate sul petto = o terminanti col pugno chiuso, sono il tipico atteggiamento di chi attende con sospetto ed ostilità
  • Braccia mozze = tipiche di bambini con grosse turbe psicologiche o in handicappati
MANI - se sono:
  • nascoste nelle tasche o dietro la schiena = sensi di colpa generali, comunque riferiti ad attività colpevoli che si possono compiere con esse (furto, masturbazione, ecc..)
  • omesse = senso di inadeguatezza sociale, scarsa o assente fiducia nelle proprie attività
  • ombreggiate o guantate = aggressività ansiosa e repressa
  • esageratamente grosse = tendenze aggressive se si tratta di un autoritratto; se appartengono ad una figura significativa indicano aggressività subita o temuta. Possono anche indicare una condotta compensatoria per un senso di inadeguatezza nelle relazioni interpersonali
GAMBE – così come i piedi, sono simbolo di ciò che si riferisce al movimento. Le gambe richiamano l’atteggiamento concreto dell’individuo verso l’ambiente ed anche la forza, il senso di autonomia, il sostegno che esso è in grado di dare a se stesso per muoversi e superare le difficoltà che si incontrano per strada. Se sono:
  • omesse = soggetti con un senso patologico di castrazione, depressi, chiusi, introversi, incapaci di muoversi in qualsiasi direzione dell’ambiente perché spaventati, intimoriti, quindi in fuga verso un mondo personale egocentrico
  • in posizione di attenti = indicano tensione,rigidità
  • incrociate = unite, ombreggiate, accentuate sopra le ginocchia, indicano conflitti di natura sessuale
  • troppo lunghe = forte desiderio di autonomia
  • troppo corte = impediscono movimenti naturali, indicano immobilismo psicofisico
PIEDI – con la loro posizione indicano la direzione del soggetto, che può avanzare, retrocedere, fuggire, essere fermo, bloccato nella indecisione.
Infatti, se sono:
  • omessi = dopo 7/8 anni, carenza di fiducia in se stessi, smarrimento, mancanza di stabilità, dipendenza da qualcuno o da qualcosa
  • orientati in direzione opposta = sentimenti fortemente ambivalenti
  • troppo piccoli = dipendenza, passività, bisogno di evidenziare la propria femminilità (nelle donne)
  • troppo grandi = espressione del bisogno di maggiore sicurezza, o necessità di sottolineare la propria virilità (nei maschi)
TRONCO – è disegnato di solito dopo i 4/5 anni. È la sede dell’affettività, dell’istintualità e delle problematiche orali, sessuali ed aggressive.
  • tronco esile = scontentezza del proprio corpo e del suo richiamo sessuale
  • troppo piccolo = tentativo di negare i propri impulsi e bisogni fisici, aggressivi e sessuali, o sentimenti di inferiorità
  • molto voluminoso = collocato tra spalle larghe, è normale negli adolescenti ed indica il bisogno di sentirsi capace, forte, sicuro e di fronteggiare la realtà sociale. Può essere una compensazione di una percezione di insufficienza fisica o della propria virilità
  • diviso da una cinta o altro tra torso e zona pelvica = separazione tra impulsi sessuali ed il loro controllo oppure, non integrazione tra sessualità ed affettività
  • con seni = è indizio di bisogni orali. Se i seni sono molto grossi, dipendenza materna, fissazione o regressione allo stato orale, oppure precocità sessuale
ORGANI SESSUALI – sono rari nei bambini, più indicati negli adolescenti.
I bambini per diversificare i sessi disegnano piuttosto una capigliatura più abbondante e curata nella donna, i simboli fallici come bastone, fucile, pistola, sigaretta, pipa e cravatta per l’uomo. Oppure possono differenziare i sessi attraverso le caricature, attraverso un personaggio dei cartoni animati, o un pagliaccio, specie i soggetti egocentrici con difficoltà nei rapporti sociali
VESTITI – sono usati in modo limitato dai bambini e servono per nascondere o accentuare alcune parti del corpo. Se nascondono, indicano conflitto relativamente all’area che occultano (di solito la zona genitale), se accentuano indicano narcisismo, apparenza. Il NUDO è disegnato spesso dagli adolescenti che rifiutano la convenzionalità apparente, cercano l’essenzialità autentica nei rapporti umani, sono in opposizione verso tutto ciò che gli adulti gli hanno messo addosso nell’infanzia
TRASPARENZA – è la più patologica forma di espressione del conflitto. La rappresentazione di organi interni è normale nell’infanzia, in soggetti con meno di 7 anni, ed accettabile fino ai 10 anni, anche se in quest’ultimo caso può indicare un disturbo nell’area cognitiva dovuto ad una grossa patologia di natura psicotica. Se la trasparenza è limitata ad una parte, negli adulti, significa povertà di giudizio rispetto a quella parte funzionale. Se invece interessa l’intero disegno, possono esserci profondi disturbi del giudizio che, se non è in relazione con il Q.I. e l’ambiente culturale del soggetto, può significare schizofrenia
Si può chiedere al bambino di raccontare una storia in cui la persona disegnata abbia una parte, come fosse un attore di un film, ed il bambino il regista che lo muove a suo piacimento. Dovremmo conoscere età, nome, educazione ricevuta, ambizioni, preferenze familiari, considerazioni relative al proprio corpo, rapporti con gli amici, con l’altro sesso. La Machover non da molta importanza a questi momenti verbali, ritenendoli superflui, mentre in realtà, anche se il contenuto del racconto è cosciente e quindi logico, si tratta sempre di una elaborazione fantastica in cui i vissuti emozionali e/ o confittivi hanno spazio e soprattutto prestano il fianco all’interpretazione.
Una variante interessante del test del disegno della figura umana è il test del disegno di una persona sotto la pioggia. È uno strumento ludico che consente di verificare immediatamente le difese del bambino. È utile, dunque, associarlo alla figura umana della Machover.
Il bambino è invitato a disegnare una persona sotto la pioggia. Poiché una persona sotto la pioggia è in evidente situazione di stress ambientale, il test evidenzia le modifiche che avvengono nella autoimmagine psicofisica qualora il bambino si trovi in una condizione ambientale negativa. Le difese tipiche di una persona sotto la pioggia sono solitamente due: l’ombrello, che poi è la difesa più abituale, e l’impermeabile, che è una difesa minore ma ugualmente efficace.

Vediamo alcuni particolari:
  • Ombrello molto abbassato fino a coprire il viso = reazione alle tensioni ambientali con isolamento e fuga. Se l’ombrello è trasparente e lascia intravedere il viso, c’è tendenza all’isolamento ed alla fuga, ma anche la possibilità di vedere le difficoltà ambientali.
  • Pioggia abbondante = se cade su una persona con ombrello piccolo, il bambino vive l’ambiente stressante e reagisce con modalità difensive inadeguate, insufficienti e forse anche con la depressione.
  • Ombrello che copre la persona = ambiente stressante ma capacità di trovare in se energie sufficienti per difendersi, per adattarsi.
  • Assenza di ombrello e pioggia abbondante = senso di schiacciamento da parte dell’ambiente, senza possibilità e capacità di reazione, o uso di difese secondarie, insufficienti e secondarie.
  • Ombrello presente ma chiuso = coscienza di avere difese adattive capaci di protezione, ma non uso di esse per orgoglio narcisistico (opposizionismo) ed esibizionismo. Solitamente il bambino rifiuta l’analisi in terapia, in questo caso.
  • Pioggia debole e ombrello chiuso = disinvoltura nell’affrontare l’ambiente, percepito in positivo, anche perché coscienti di utilizzare difese più efficienti in caso di maggior stress ambientali.
  • La persona si intravede appena sotto la pioggia = il soggetto percepisce il pericolo, ma rischia di depersonalizzarsi, di dissociarsi in caso di tensione estrema.
  • Pioggia a goccia = o con righe appena evidenti, lo stress ambientale non è forte, è accettabile, ed il bambino non ha grosse difficoltà di adattamento
  • Ombrello grande ed aperto = il soggetto, di fronte allo stress anche minimo, si irrigidisce, drammatizza eccessivamente, crea problemi a se stesso e agli altri.
  • Ombrello sproporzionatamente grande = bisogno di usare misure eccezionali, grosse difese, che richiedono un enorme dispendio di energia psicofisica, con conseguente affaticamento, anche in situazioni cariche di tensione accettabile.
  • Ombrello si rompe sotto la pioggia = il soggetto si trova all’improvviso in balia delle forze negative ambientali che possono travolgerlo, e reagisce dunque con rabbia impotente, panico, fuga anche nella psicopatologia
  • Ombrello dimenticato = soggetto vulnerabile, carente di difese adeguate, con il bisogno pressante di giustificare continuamente il proprio agire nel sociale, per la presenza di insicurezza.
  • Presenza di altri oggetti vicini alla persona sotto la pioggia = altra persona, animali, cosa qualsiasi. In situazioni di stress certi bisogni del bambino emergono con maggior forza; sono bisogni espressi simbolicamente con l’aggiunta non richiesta.
  • La persona si bagna intenzionalmente = tentativo di negare la condizione stressante. Il bambino non accetta la necessità di difendersi, si mette in pericolo forse per esibizionismo e per espiare grossi sensi di colpa. In genere questi bambini vivono condizioni ambientali reali talmente negative da indurli a negarle per sopravvivere.
  • Assenza di pioggia= ha lo stesso significato di negazione delle condizioni stressanti.
IL DISEGNO DELLA FIGURA UMANA E ALCUNI TRATTI DEL CARATTERE

EMOTIVITA’ – NON EMOTIVITA’.
L’emotività si riconosce da:
  • tracciato leggero, esitante, ripreso, a volte tremolante
  • cancellazioni, ritorno su certi tratti e soppressione di altri
  • figura molto piccola o molto grande, con le membra inferiori accorciate ed i piedi piccoli che segnano difficoltà di contatto sociale e sentimenti di inferiorità
  • disegno non centrato, situato verso i bordi del foglio
  • colori dolci, timidi con delle sfumature a volte con del grigio e del nero se la tonalità affettiva è depressa.

La tranquillità e la non emotività si riconosce da:
  • disegni dal tracciato regolare, sicuro, senza interruzioni insolite o tremanti
  • figura disposta al centro del foglio, con proporzioni normali, colori e tonalità media

DOLCEZZA – VIOLENZA
La dolcezza si riconosce da:
  • tracciato dai segni arrotondati
  • colori dolci, gai, con prevalenza del blu e dell’arancione
  • tratti rivolti verso l’esterno, dolcemente, con spazi per entrarci
  • figura piccola, modesta, e ambiente presente
  • personaggio effeminato e narcisistico
La violenza e l’aggressività si vede da:
  • tracciato angoloso, sicuro, impulsivo o improvviso, spesso coperto di punte
  • il viso esprime collera, con occhio feroce, narici dilatate, labbra spesse, denti presenti o unghie presenti, anche dei piedi
  • spalle larghe e pugni stretti
  • simboli fallici e virili, presenza di armi o gesti minacciosi
  • colori vivi, con prevalenza del rosso e del verde, o il nero ( senso di colpa e sadismo).

GIOIA – DEPRESSIONE E ANGOSCIA
Nella gioia è presente:
  • presenza del movimento
  • colori chiari, multipli, vivi e gai
  • braccia normalmente staccate dal corpo, a volte elevate (esuberanza)
  • viso espressivo, con sguardo vivo, fisionomia sorridente
  • simboli felici presenti (sole, fiori…)
La tristezza e l’ansietà si riconoscono da:
  • linee vaghe e decrescenti
  • colorazione ridotta o assente con sfumature o zone annerite
  • lavoro eseguito con lentezza e tendenza a cancellare molto
  • il disegnatore verbalizza su quanto va facendo, esprime riflessioni, si disprezza o si giustifica o si incoraggia
  • figura piccola e talvolta non al centro
  • presenza di più personaggi anziché di uno solo
  • figura spesso più o meno menomata, con tronco e base del corpo assenti, o arti superiori assenti o stretti al corpo, gambe piccole, male appoggiate, bocca lineare, storta a volte in un ghigno, occhi accentuati o assenti
  • preoccupazione di simmetria eccessiva, come in cerca di un precario equilibrio, a volte manifestato dall’inclinazione della figura nella pagina
  • colori freddi, scuri, con il nero che domina con il rosso
  • ambiente spesso assente, esprime solitudine.

SENSORIALITA’ – INIBIZIONE
Nei bambini sensuali:
  • tracciato appoggiato, ma con variazioni nell’appoggio
  • sensibilità alle forme, ai colori, agli ornamenti
  • figura grande e grossa, con viso largo e valorizzato
  • organi sensoriali molto accentuati (occhi, naso, bocca, orecchie e mani)
l’inibizione si vede da:
  • grafismo molle ed esitante, filiforme, tratteggiato
  • colori freddi, tristi o tono pastello
  • disegni piccoli, rudimentali o ossessivi nei dettagli
  • arti stretti al corpo, uomo fisso senza movimenti.

FRANCHEZZA – MENZOGNA
Il soggetto franco ritocca poco il suo disegno e impiega colori netti, chiari.
Invece la tendenza alla dissimulazione, all’ambivalenza, si esprime con:
  • sovraccarico dei colori, in genere scuri e numerose cancellature
  • personaggio avvolto in un mantello con cappuccio, nasconde gli occhi tra i capelli, rappresentato spesso di profilo e a volte di spalle
  • occhi vuoti e bocca nascosta

NARCISISMO
Si nota da:
  • testa grossa e tratti del viso molto dettagliati, specie gli occhi
  • mediocre rappresentazione delle gambe, specie se di sesso opposto a quella del disegnatore
  • eleganza delle forme, l’interesse per il corpo, il vestiario, i gioielli, gli ornamenti.
    Se il narcisismo riguarda il corpo = tipo introverso, assorto in se stesso
    Se il narcisismo riguarda il vestiario = tipo estroverso, con bisogno estremo di approvazione
INSTABILITA’ PSICO-MOTORIA
  • figura eseguita molto in fretta, tipo scarabocchio informe
  • tracciato maldestro, asimmetrico e di colore impreciso che oltrepassa i contorni
  • figura raramente completa, con l’aria di gesticolare
  • alberi agitati, fumo a spirale, camini multipli ( paesaggio contaminato dai gesti)
  • colori violenti
SENTIMENTO DI ABBANDONO
Si manifesta con:
  • disegni piccoli, infantili, con incertezza dei piedi, spesso irregolari, assenti, mal posti sulla base
  • schema corporeo mediocre, con viso accentuato nelle proporzioni, braccia tendenti all’orizzonte o in aria, e assenza o debole curvatura delle braccia, assenza di mani

SENTIMENTI DI INFERIORITA’
  • tratto leggero, esitante o appoggiato ma ripreso, raddoppiato, cancellato
  • figura molto piccola o ipertrofica per compensazione
  • andatura della persona goffa, tesa
  • cappello molto ornato, per desiderio di valorizzazione sociale

SENSI DI COLPA
  • ombre e annerimento delle zone sessuali
  • colori scuri
  • bassa impaginazione
  • mani tagliate e così le braccia
  • occhi e bocca assenti nei bambini piccoli traumatizzati dalla vista della scena primaria
  • piedi anneriti o soppressi

RITARDO DELLO SVILUPPO AFFETTIVO E REGRESSIONE
  • grafismo lento e maldestro, esitante
  • mancanza di proporzione, con testa sproporzionata, grossa, attaccature mal riuscite
  • linea mediana spesso marcata (da bottoni, per esempio)
  • assenza di differenziazioni sessuali
  • trasparenza del corpo, con vista del corpo sotto il vestito, della testa sotto i capelli o sotto il cappello

IL DISEGNO DELLA FIGURA UMANA E GLI STADI AFFETTIVI
I disegni dei bambini possono evidenziare una fissazione ad un particolare stadio
1. STADIO ORALE
  • testa grossa e schema corporeo infantile, bocca grossa o assente, spesso disegnata aperta, a O
  • presenza dei denti, che rivelano aggressività e masochismo
  • disegni posti nel terzo superiore del foglio
  • collo filiforme (negli anoressici, come rifiuto delle regole e della morfologia sessuale)
  • personaggio allargato o filiforme per compensazione negli obesi e nella fame insaziabile
  • il disegno esprime tendenza all’isolamento, per insicurezza
  • spalle quadrate presenti
2. STADIO ANALE

Se predomina impulsività e incontinenza:
  • presentazione sporca, grafismo molle e spesso
  • foglio molto cancellato, sporco con ritocchi e stropicciamenti della mano, spesso strappato per il vigore dei tratti della matita
  • foglio usato spesso nel senso della larghezza
  • preferenza dei colori delle feci, marrone, verde, nero, di tinta scura, divisi senza cura
  • mescolanza di cifre al disegno
Se predomina inibizione:
  • produzioni molto curate, ossessivamente meticolose, con numerose cancellature
  • colori delicati, motivi piacevoli
  • disegni piccoli e molto dettagliati
  • molte stereotipie e ripetizioni
  • esagerata simmetria
  • arti superiori lunghi, cosi’ come il collo
  • piedi omessi a volte

3. STADIO URETRALE O FALLICO
  • disegno infantile e filiforme
  • viso poco dettagliato ma occhi valorizzati
  • arti superiori a mazza, senza mani, arti inferiori molto piccoli, senza piedi
  • collo allungato
  • cappello spesso presente e valorizzato, anche la capigliatura
  • presenza di bottoni, fiori, con presenza di simboli fallici
  • asse della figura a volte obliquo, non orientato nella pagina
  • acqua spesso presente nei dintorni (tubo di gomma,per innaffiare, tenute di uomini, mare, ecc)
  • colori freddi, grigio e bruno, a volte giallo

4. STADIO GENITALE, EDIPICO
L’evoluzione della curiosità sessuale passa per diversi stadi, che si traducono anche nel disegno-
1° fase dell’indifferenziazione: figura totalmente asessuata
2° fase: la curiosità del bambino verso il bebè prima della nascita e verso il luogo da cui esce, lo porta a disegnare l’ombelico, personaggi dal ventre grosso. L’annerimento più o meno accentuato indica il grado di consapevolezza più o meno importante del bambino circa queste curiosità
3° stadio: problema dell’accettazione del proprio sesso e problema della masturbazione. Il tema della toilette, del bucato che asciuga, le righe rosse sulla gonna (in figura femminile) o gli ornamenti rossi nella regione genitale segnano le preoccupazioni delle ragazze riguardo alle mestruazioni. I fiori, la frutta, i vasi e gli oggetti cavi sono attributi femminili presenti attorno alla figura disegnata. In caso di autoerotismo, la forza delle pulsioni porta a disegnare gli equivalenti fallici, come cappello con enorme piuma, cintura molto annerita, elementi diversi di forma allungata: ombrello, armi, cravatte, etc., spesso di colore nero. Le mani (colpevoli) sono per lo più nascoste dietro la schiena, nelle tasche o tagliate (paura di castrazione).
4° stadio eterosessuale: l’interesse ora è centrato sui rapporti sessuali. I disegni dei bambini presentano simboli doppi (maschili e femminili). La scoperta della scena primitiva porta a disegnare né occhi, né bocca (proibizione di vedere e di parlare di ciò che si è visto). Si osservano anche esitazioni nel disegno delle regioni o degli attributi sessuali. I vestiti possono essere simboleggiati o anneriti, a questo livello. I piedi, che portano verso gli incontri proibiti, sono anche anneriti o soppressi. Le tendenze all’omosessualità appaiono talvolta nella rappresentazione di un personaggio dell’altro sesso di quello del disegnatore, ma soprattutto nell’aspetto generale effeminato dei disegni di ragazzi, e virilità nei disegni di ragazze..
IL DISEGNO DELL’UOMO E LA PATOLOGIA
Le turbe psichiche si manifestano con anomalie nel disegno, che sono sempre più o meno patologiche. Vediamone alcune:
  • rifiuto di disegnare o ripugnanza a farlo
  • lentezza eccessiva e cancellatura frequenta
  • verbalizzazione importante con opposizione o autocritica
  • ritardo notevole tra età ottenuta alla scala di maturità e l’età reale del soggetto
  • figura molto piccola o molto grande
  • deviazione dall’asse della figura
  • figura non centrata, posta altrove rispetto al centro della pagina
  • disegno di più personaggi successivi
  • riempimento della pagina
  • personaggio non disegnato per intero, o mutilato, o visto di spalle, o devitalizzato (robot)
  • schematismo eccessivo (figura lineare o costituita da forme primitive)
  • annerimenti, ombre, quadretti o stratificazioni decorative, o rifiuto di colorire
  • uso inopportuno dei colori con calo della loro intensità o disposizione ad arcobaleno
  • aspetto caotico degli elementi della figura, bizzarrie, cose strane
  • grosso occhio rotondo con un punto al centro
  • asimmetria notoria o simmetria rigida
Nel valutare le anomalie bisogna tener conto dell’età del disegnatore, anche nel numero dei segni anomali presenti e nella loro intensità; alcuni aspetti, infatti, tipo bizzarrie e aspetto caotico e disgiunto,possono testimoniare un deterioramento più grave della personalità.
Un segno non deve mai essere considerato singolarmente, ma è l’insieme, la convergenza degli indici che permettono la diagnosi.
CARATTERI DELINQUENZIALI E PSICOPATICI
I disegni sono spesso sporchi, pieni di confusione, mancano di armonia e di coerenza.Il tracciato è poggiato, appuntito, angoloso e a volte vorticoso.La figura è grande, segna l’ipertrofia dell’Io, con la testa piccola.L’aspetto è allungato, a uovo. Le membra superiori, in prevalenza dirette verso l’alto, terminano con mani larghe e solide. Gli arti inferiori sono accorciati.
I piedi sono spesso assenti,così come la bocca, a meno che non figurino i denti. Il viso è vuoto, anonimo nei più giovani, mentre nei più grandi è immaturo e dall’espressione dura, minacciosa o triste. I temi simbolici aggressivi o sessuali sono frequenti (battaglia, sangue, fuoco, armi) e movimentati (litigi, ingiurie).
L’ambiente è in generale concepito come in movimento e aggressivo, e comporta stereotipi (es: sole personalizzato, che fa smorfie, raggi appuntiti). I colori sono poco numerosi, violenti, contraddittori e a volte inappropriati, con prevalenza del rosso e del nero. Presenza di ombre, annerimenti, quadrettini.
DEPRESSIONE, ABULIA, PSICOASTENIA
Il lavoro è lento, ritoccato, cancellato, cominciato più volte. Le produzioni sono rare, povere. Il tracciato è ora sfumato, ora molto appoggiato, ripassato, raddoppiato o triplicato. Bassa posizione nella pagina. La figura è piccola, stereotipata, rigida, impersonale, con forme gracili e membra ridotte. Colori pastello o scuri. Ambiente triste (pioggia, temporale, nuvole). I motivi del boscaiolo che abbatte un albero, del cacciatore che uccide un uccello, evocano idee di suicidio.
FABULAZIONE, MITOMANIA, ISTERIA
Le figure sono molto grandi, con testa grossa e dettagliata (occhi, bocca, denti sottolineati), il corpo è invece trascurato, ristretto, infantile, con arti corti e piedi quasi sempre assenti.
L’abbigliamento invece, come la testa, messo in valore e da al personaggio un’andatura effeminata.
Impiego frequente di curve, ghirlande e stereotipi, che esprimono la suggestionabilità del soggetto. I colori sono vistosi e complementari. Tra i temi frequenti troviamo caricature, pupazzi di neve, spauracchi, maschere.
Il mitomane può disegnare una cosa diversa da quella che gli viene chiesta. L’ambiente è spesso presente ma vuoto o, per compensazione, straordinario
SCHIZOIDI E PSICOTICI
Impiego di simboli circolari (ruota, spirale) e frequente decomposizione dei colori, tipo arcobaleno o riflessi. Cattivo schema corporeo, con dissociazioni e trasposizioni anormali. Animismo frequente.
Negli psicotici il tratto è appoggiato, ripreso, minuzioso, cancellato, o anche fermo, incisivo, se predomina l’aggressività. La figura è spesso situata in alto e verso la sinistra del foglio. È piccola, ma può essere anche molto grande. Schema corporeo cattivo, talvolta con spezzature, smembramenti, trasparenze gastro-intestinali. Contorni a volte rinforzati. Omissioni di arti, anche di uno solo.
Distorsioni, bizzarrie, sproporzioni, incoerenze. Viso vuoto o ansioso, con smorfie e grinze. Colori pallidi o assenti, mani e viso non colorati. Possono anche esserci colori vivi, violenti, contrastanti.
In generale appaiono dei punti neri, ombre o grandi macchie nere, contorni ripassati col colore nero. I temi sono spesso a simbolismo fallico o di protezione, come cappucci, corazze, ricoperture. Fusioni di rappresentazioni (uomo-uccello)
COSTITUZIONE PARANOIDE E PARANOIA
La paranoia costituita, si incontra raramente prima dei 25 anni, ma già nel bambino si trovano comportamenti di tipo paranoico, espressi nel rifiuto di disegnare, soprattutto una figura di sesso opposto, ma può anche essere disegnata all’improvviso. Disposizione nella pagina mediana, aggressiva, con accentuazione degli assi verticali. Tracciato appoggiato, rapido, con eccessi di simmetria a uomo robot. Personaggio grande con testa importante.
Occhi grandi, valorizzati, con una espressione sospettosa e oscura. A volte è presente l’orecchio (allucinazioni uditive). Arti superiori chiusi, contratti. Le mani hanno artigli grossi o sono mal disegnate, a volte assenti. Nei temi figurano scene di violenza
COSTITUZIONE EPILETTOIDE
Si oppone al tipo schizoide e si avvicina alla isteroide. Disegno povero, lento nell’esecuzione, con presenza di piccoli dettagli organizzati o di tipo sensoriale. Tracciato appoggiato e impulsivo, a volte tremante e spesso a tratto raddoppiato. Figura di grandezza media, mal strutturata con sproporzioni e mal situata nello spazio, disposta con l’asse obliquo e con delle asimmetrie
Torace e addome spesso fusi in forma ovoide, collo piccolo o assente, testa voluminosa, arti inferiori e superiori piccoli ma gesticolati, viso e mani colorati di rosa e in modo non realistico.
Colori numerosi, con prevalenza di rosso e impiego di macchie ampie ed estese. Ambiente spesso presente, per paura del vuoto, ma con stereotipi. Accentuazione dei dettagli, dell’espressione e del movimento, e degli ornamenti.
DISTURBI ORGANICI
Simile a quella epilettoide.
Figura dismorfica, con aspetto primitivo e mostruoso. Proporzioni non rispettate, con soppressione, esagerazione o deformazione della zona colpita dal disturbo, (asimmetria del tronco e delle membra negli emiplegici, ad esempio), l’asse della figura è spesso obliquo e i personaggi ondulanti.
Tracciato tremante, maldestro, con bizzarrie. Rimpicciolimento delle braccia e delle gambe, distorsione delle estremità, dita scarabocchiate a forma di petali.
DISTURBI PSICOSOMATICI
La zona investita è messa in evidenza in modi differenti. Ad esempio, negli asmatici o con problemi ai polmoni, la bocca è grande, erotizzata o assente, il collo lungo e stretto; la figura può essere appoggiata su sostegni per evitare lo sforzo. Nei soggetti con turbe di ordine digestivo, di obesità, o anoressia, si nota la mancanza di chiarezza nei contorni, o a volte il loro raddoppiamento.
Nei bambini con tic nervosi si trovano segni di tipo ossessivo e di tipo isterico. Nell’ipocondria, come nella nevrastenia, il malato tende a considerare le diverse parti del corpo come se fossero autonome, per cui nei disegni l’organo non sano viene isolato come un corpo estraneo. Nell’isteria la lotta contro la genialità e la relazione oggettuale porta alla trasposizione degli organi sessuali su altre parti del disegno, sotto forma di concavità (organi femminili) e protuberanza (organi maschili).

(Fonte: http://www.opsonline.it)

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