PERCHE' CHIEDERE AIUTO PSICOLOGICO?
"Perché …non possiamo dirigere il vento, ma possiamo imparare ad orientare le vele".
Questa frase, che ricorda un detto marinaro, ci racconta come le circostanze della vita non possano essere controllate o eliminate. Tali eventi di per sé non incidono negativamente sulla crescita delle persone, ma ciò che è importante è il modo in cui vengono affrontati.
A volte queste circostanze possono presentarsi come problemi caratterizzati da elementi ben precisi oppure come situazioni di malessere generalizzato, situazioni critiche che si ripetono o che perdurano costantemente nel tempo.
Su di esse si concentra la nostra attenzione in quanto costituiscono una limitazione alla nostra vita e allo sviluppo del nostro benessere.
La situazione se, per troppo tempo, trascurata, rimossa o vissuta senza essere stata condivisa, può diventare insostenibile.
Si vive nell'attesa di un cambiamento, un segnale che qualcosa si sta muovendo, intanto passa il tempo, a volte anche anni, nella speranza che gli eventi possano cambiare. Si vive provando sofferenza, ansia, angoscia, ed una sensazione di impotenza nella gestione della propria vita. Si perdono di vista le proprie risorse, ci si sente incapaci di trovare soluzioni efficaci.
Nonostante questo stato di disagio, non si smette di provare la voglia di stare meglio e di sentire il desiderio di cambiare questa situazione.
Decidere di chiedere aiuto rappresenta il primo passo per “avere cura di sé”, è una presa di coscienza necessaria per poter dare una svolta ad una situazione bloccata, per cercare di risolvere lo stato di sofferenza in favore del proprio benessere e quello delle persone che ci circondano.
Cosa vuol dire "Prendersi cura di Sé"?
Ricercare il proprio benessere psicologico al fine di migliorare la qualità di vita, prevenire possibili disagi nel rapporto con se stessi e con gli altri promuovendo la crescita personale e migliorando la convivenza con chi ci sta vicino.
Ricercare una condizione psicologica e fisica che permetta di stare bene con se stessi, realizzarsi e raggiungere i propri obiettivi, provvedere alle proprie esigenze, ascoltare i propri bisogni e desideri, prendere decisioni, risolvere difficoltà e affrontare gli eventi stressanti.
Il "disagio psicologico" può essere vissuto come una mancanza di sintonia con noi stessi (i nostri bisogni, desideri, emozioni) e con l'ambiente circostante. Sentiamo che stiamo attraversando un momento di confusione o, in generale, di crisi. I punti di riferimento che avevamo ora non sono più adeguati, quindi dobbiamo rivederli, modificarli o crearne di nuovi. Questo significa che siamo costretti ad attraversare un periodo in cui siamo "vulnerabili": le vecchie convinzioni non ci aiutano più e non sappiamo ancora con cosa sostituirle (navighiamo a vista, senza una mappa).
È qui che lo psicologo interviene, come “un traghettatore” accompagna l’individuo nel suo percorso: il concetto di crisi perde il suo aspetto negativo diventando occasione (di crescita e di rielaborazione dei conflitti) per prendersi cura di sé ed instaurare con gli altri relazioni più profonde e positive.
Difficoltà nel chiedere aiuto?
Decidere di consultare uno psicologo vuol dire: decidere di essere accompagnati da un professionista nel lavoro su noi stessi per comprendersi, conoscersi, garantirsi uno spazio di riflessione, arricchimento e novità. Ci si dà la possibilità di condividere ed esplorare in profondità i propri vissuti, le proprie ansie e di capirle. Significa prendere un impegno con noi stessi, prima di tutto, per stare meglio.
Talvolta questa decisione è accompagnata da sentimenti e pensieri che non la rendono facile, si oscilla fra il desiderio di modificare la propria situazione, in quanto percepita come precaria ed insoddisfacente, e quello di mantenerla inalterata, in quanto conosciuta “nel bene e nel male”. Oppure, si può provare vergogna, credere che un altro non ci possa capire, temere di essere giudicati o costretti a fare qualcosa contro la nostra volontà, oppure di scoprire chissà quali verità su noi stessi. Alcuni di questi pensieri possono sembrare strani o esagerati, ma sono reali e ostacolano il chiedere aiuto.
LO PSICOLOGO mette la persona al centro, offre, attraverso la relazione e il reciproco rispetto, uno spazio di ascolto e comprensione dove dar voce ai propri bisogni, ascoltarsi nel profondo, nella misura in cui ognuno si rende disponibile e desidera farsi conoscere.
L’obiettivo è di comprendere meglio noi stessi e gli altri, per agire in maniera autonoma e consapevole, per ritornare protagonisti della nostra storia, senza subirla, concedendosi il tempo necessario per ricominciare a provare piacere nel “vivere quotidiano”.
"Perché …non possiamo dirigere il vento, ma possiamo imparare ad orientare le vele".
Questa frase, che ricorda un detto marinaro, ci racconta come le circostanze della vita non possano essere controllate o eliminate. Tali eventi di per sé non incidono negativamente sulla crescita delle persone, ma ciò che è importante è il modo in cui vengono affrontati.
A volte queste circostanze possono presentarsi come problemi caratterizzati da elementi ben precisi oppure come situazioni di malessere generalizzato, situazioni critiche che si ripetono o che perdurano costantemente nel tempo.
Su di esse si concentra la nostra attenzione in quanto costituiscono una limitazione alla nostra vita e allo sviluppo del nostro benessere.
La situazione se, per troppo tempo, trascurata, rimossa o vissuta senza essere stata condivisa, può diventare insostenibile.
Si vive nell'attesa di un cambiamento, un segnale che qualcosa si sta muovendo, intanto passa il tempo, a volte anche anni, nella speranza che gli eventi possano cambiare. Si vive provando sofferenza, ansia, angoscia, ed una sensazione di impotenza nella gestione della propria vita. Si perdono di vista le proprie risorse, ci si sente incapaci di trovare soluzioni efficaci.
Nonostante questo stato di disagio, non si smette di provare la voglia di stare meglio e di sentire il desiderio di cambiare questa situazione.
Decidere di chiedere aiuto rappresenta il primo passo per “avere cura di sé”, è una presa di coscienza necessaria per poter dare una svolta ad una situazione bloccata, per cercare di risolvere lo stato di sofferenza in favore del proprio benessere e quello delle persone che ci circondano.
Cosa vuol dire "Prendersi cura di Sé"?
Ricercare il proprio benessere psicologico al fine di migliorare la qualità di vita, prevenire possibili disagi nel rapporto con se stessi e con gli altri promuovendo la crescita personale e migliorando la convivenza con chi ci sta vicino.
Ricercare una condizione psicologica e fisica che permetta di stare bene con se stessi, realizzarsi e raggiungere i propri obiettivi, provvedere alle proprie esigenze, ascoltare i propri bisogni e desideri, prendere decisioni, risolvere difficoltà e affrontare gli eventi stressanti.
Il "disagio psicologico" può essere vissuto come una mancanza di sintonia con noi stessi (i nostri bisogni, desideri, emozioni) e con l'ambiente circostante. Sentiamo che stiamo attraversando un momento di confusione o, in generale, di crisi. I punti di riferimento che avevamo ora non sono più adeguati, quindi dobbiamo rivederli, modificarli o crearne di nuovi. Questo significa che siamo costretti ad attraversare un periodo in cui siamo "vulnerabili": le vecchie convinzioni non ci aiutano più e non sappiamo ancora con cosa sostituirle (navighiamo a vista, senza una mappa).
È qui che lo psicologo interviene, come “un traghettatore” accompagna l’individuo nel suo percorso: il concetto di crisi perde il suo aspetto negativo diventando occasione (di crescita e di rielaborazione dei conflitti) per prendersi cura di sé ed instaurare con gli altri relazioni più profonde e positive.
Difficoltà nel chiedere aiuto?
Decidere di consultare uno psicologo vuol dire: decidere di essere accompagnati da un professionista nel lavoro su noi stessi per comprendersi, conoscersi, garantirsi uno spazio di riflessione, arricchimento e novità. Ci si dà la possibilità di condividere ed esplorare in profondità i propri vissuti, le proprie ansie e di capirle. Significa prendere un impegno con noi stessi, prima di tutto, per stare meglio.
Talvolta questa decisione è accompagnata da sentimenti e pensieri che non la rendono facile, si oscilla fra il desiderio di modificare la propria situazione, in quanto percepita come precaria ed insoddisfacente, e quello di mantenerla inalterata, in quanto conosciuta “nel bene e nel male”. Oppure, si può provare vergogna, credere che un altro non ci possa capire, temere di essere giudicati o costretti a fare qualcosa contro la nostra volontà, oppure di scoprire chissà quali verità su noi stessi. Alcuni di questi pensieri possono sembrare strani o esagerati, ma sono reali e ostacolano il chiedere aiuto.
LO PSICOLOGO mette la persona al centro, offre, attraverso la relazione e il reciproco rispetto, uno spazio di ascolto e comprensione dove dar voce ai propri bisogni, ascoltarsi nel profondo, nella misura in cui ognuno si rende disponibile e desidera farsi conoscere.
L’obiettivo è di comprendere meglio noi stessi e gli altri, per agire in maniera autonoma e consapevole, per ritornare protagonisti della nostra storia, senza subirla, concedendosi il tempo necessario per ricominciare a provare piacere nel “vivere quotidiano”.
È un passo in direzione di una felicità possibile, al meglio delle nostre capacità, quella che ognuno di noi ritiene possibile e realizzabile per sé.
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