Ormai la cronaca ci scuote sempre più spesso con notizie di femminicidi, e ogni volta è come un colpo al cuore.
Una vera coltellata, oserei dire!!!
Una ferita che si riapre, una rabbia che brucia, un dolore che non trova parole. È difficile trovare un senso davanti a tanta violenza, ma in realtà non c’è assolutamente un senso. Solo il bisogno urgente di guardare in faccia questa realtà, senza voltarsi dall’altra parte.
C’è una grande tristezza che nasce non solo per la vita spezzata, ma anche per ciò che rappresenta: un fallimento collettivo.
Un fallimento di una cultura che ancora troppo spesso giustifica, minimizza, o ignora. Un fallimento di un’educazione che non basta, di un sistema che non protegge abbastanza.
Lo sconforto è reale, profondo. Ma non può diventare rassegnazione. Deve trasformarsi in consapevolezza, in voce, in azione. Perché ogni donna ha il diritto di vivere libera, di dire No, di amare o di andarsene. E la società tutta ha il dovere di garantire che quel diritto sia reale, concreto, protetto.
Solo così il dolore potrà diventare memoria viva. Solo così potremo sperare che queste notizie smettano, un giorno, di essere la normalità quotidiana.
Dottoressa Veronica contro il #femminicidio
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